Il nome ventricina deriva da “ventre”, quindi è legato alla storia della forma originaria di questo salume. Un tempo, infatti, i contadini insaccavano le parti nobili del maiale, tagliate a pezzi più grandi di quelli di adesso, nello stomaco del suino. Si ottenevano dei palloni ovali di carne di quattordici-quindici chili e, quando si apriva la ventricina i pezzi stagionati grandi come una mano si mettevano direttamente nel piatto per essere affettati.La ventricina del Vastese ha ottenuto riconoscimenti come il Marchio Collettivo di Qualità, ed è in via di riconoscimento il marchio DOP. Per la tutela e per lo sviluppo di questo prodotto tipico, nei primi anni novanta è nata l’associazione “Accademia della Ventricina”, che promuove anche iniziative di valorizzazione e commercializzazione. Numerose sono le sagre di consolidata tradizione dedicate a questo salume. Tra tutte le più importanti, quella di Guilmi, il 14 agosto, di Scerni il primo week end di agosto e quella di Carunchio, il 10 agosto.