Tufillo, a 578 m s.l.m., domina su uno sperone roccioso uno dei tratti più selvatici della media valle del Trigno. Il borgo, che oggi conta circa 450 abitanti, si è sviluppato a partire dal XII-XIII secolo e conserva tutt’oggi molti elementi originari nei resti di case-mura e case-torri.
Secondo una leggenda, l’abitato originario era su Monte Farano e un’invasione di grosse formiche avrebbe costretto i suoi abitanti ad abbandonare le abitazioni originarie e a riedificarle più in basso. In verità su Monte Farano si trovano realmente i resti di un antico insediamento sorto attorno ad un santuario frentano del III–II secolo a.C., in parte indagato dagli archeologi negli ultimi anni. Tra i reperti, spicca una chiave di bronzo che reca un’iscrizione osca con dedica alla dea Herentas, divinità italica assimilabile alla greca Afrodite. I risultati degli scavi sono apprezzabili in una mostra permanente dal titolo “Cercando Herentas”, visitabile presso la “Casa di Herentas”. Questo è il luogo più alto del borgo fortificato, dove è anche la chiesa di Santa Giusta, edificata nelle forme attuali nel 1758 e collegata da un corridoio al Palazzo dei marchesi Bassano perché adottata dai nobili come cappella palatina.
L’11 di agosto si svolge la tradizionale sagra dei cavatelli, un tipo di pasta preparata a mano e condita con sugo a base di salsiccia locale; è il piatto tipico della cucina tufillese.
Giorno di mercato: Venerdì.