Comune montano (sorge a 767 m s.l.m.), Palena ha una popolazione di circa 1.300 abitanti che si dedica con meno slancio di un tempo alle attività rurali, mentre con grande abilità continua a fabbricare boccali, vasi in terracotta e pentole da cucina di fattura artigianale, senza trascurare le opportunità offerte dal commercio e dal turismo. La comunità dei palenesi risiede quasi per intero nel capoluogo comunale, ricostruito in parte in seguito ai bombardamenti dell’ultima guerra, secondo modalità poco conservative che ne hanno compromesso la fisionomia originaria. Nell’asprezza che caratterizza uniformemente il suo profilo, il territorio comunale racchiude una grande varietà paesaggistica: i rilievi del massiccio della Maiella si nascondono a sud sotto una spessa coltre di boschi cedui e occhieggiano dal manto vellutato dei pascoli nella parte centrale del comprensorio palenese. L’abitato, stretto nella morsa dei monti ed esposto ai rigori di un clima d’alta quota, domina il travagliato deflusso del fiume Aventino verso il fiume Sangro.
Il ritrovamento di diversi reperti storici appartenenti ad epoche diverse testimoniano una continuità di insediamenti abitativi nella zona dove sorge il comune. Il suo territorio fu abitato sin dal paleolitico, come attestano ritrovamenti di manufatti. Al periodo italico e romano risalgono resti di tombe ed edifici scoperti in diverse contrade. L’origine del paese è alto-medioevale e fu feudo dei Gualtieri; nel XIV secolo vi ebbero signoria gli Orsini. Nel XV secolo passò poi dai Caldora ai Di Capua che fecero della città un centro di controllo dei ricchi pascoli della Majella. Nel XVII secolo vi ebbe signoria la famiglia dei D’Aquino.
I bombardamenti della seconda guerra mondiale hanno reso necessari massicci interventi di restauro del castello, edificato nell’XI secolo, e della parrocchiale intitolata a Sant’Antonio, che conserva l’originario campanile settecentesco. Nella chiesa del Rosario fanno bella mostra di sé un rosone cinquecentesco che abbellisce la facciata e una statua lignea coeva della Madonna col Bambino che impreziosisce l’interno. Oggi è sede del famoso Museo dell’Orso Marsicano, una delle più belle aree faunistiche del centro Italia.