Cittadina costiera collinare sorta in epoca antica, sorretta dall’intreccio equilibrato dei diversi settori produttivi e connotata da una spiccata vocazione turistica e commerciale, Ortona, con i suoi 23.000 abitanti, è il terzo centro più grande della Costa dei Trabocchi.
Il capoluogo comunale, per quanto notevolmente esteso e dotato di moderni quartieri residenziali, è solo uno degli aspetti dell’irresistibile processo di urbanizzazione del comprensorio comunale, che ha disseminato un gran numero di case sparse e di minuscoli aggregati urbani tutt’intorno alle località di Bardella, Foro, Lido Riccio, Postilli, Villa Caldari, Villa Carlone, Villa Grande, Villa Rogatti, Villa San Leonardo, Villa San Nicola e Villa Torre.
Sul belvedere dell’abitato, che sorge su un promontorio verde e assolato a soli 72 m s.l.m, la mente ed i sensi si abbandonano indisturbati al respiro quieto del mare Adriatico.
Il porto ortonese costituì la principale piazzaforte marittima dei frentani e passò sotto il controllo dei romani all’indomani della guerra sociale. L’abitato fu conquistato dai franchi nell’802 e, annesso al ducato di Spoleto, conobbe un particolare splendore culturale ed economico sotto la dinastia degli Svevi, sviluppando il commercio con l’Oriente.
Benché fortificato dai Caldora nella prima metà del Quattrocento, fu quasi completamente distrutto dai turchi nel 1566; divenne quindi dominio dei Farnese nel 1582 e tale rimase fino al 1732, quando entrò a far parte del regno di Napoli. Sono usciti più o meno compromessi dai bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale la splendida cattedrale di S. Tommaso, edificata nel XII secolo ma più volte rimaneggiata, il castello aragonese (1452), di cui non rimangono che i ruderi, palazzo Farnese (1584) e le chiese di Santa Maria di Costantinopoli, restaurata nel dopoguerra, di Santa Maria delle Grazie e della Santissima Trinità.