Centro di quasi 4.000 abitanti dell’entroterra lancianese, Orsogna vive di un’industria abbastanza vivace che concorre alla formazione del reddito insieme alle attività agricole e al commercio. Il territorio comunale si estende in un’area di media collina, a 432 m s.l.m., dal profilo dolce e smussato; l’abitato è immerso in un paesaggio rurale con un’impronta arcaica e un carattere di transizione, a metà fra la natura selvaggia dell’Appennino e la compostezza del litorale, entrambi chiaramente visibili all’orizzonte su fronti contrapposti.
Orsogna è citata frequentemente come possesso della curia vescovile di Chieti nelle fonti documentarie dell’XI secolo e il suo nome ricorre con diverse varianti di una stessa base etimologica (Ursonia, Ursugna e Ursungia). Il borgo fu infeudato nel Quattrocento agli Orsini e conobbe successivamente la signoria dei Colonna, protrattasi fino al 1812, oltre la data dell’eversione dei diritti feudali. Le eleganti linee tardo-barocche della parrocchiale di S. Nicola, che fu completata nella seconda metà del XIX secolo e che custodisce una croce processionale d’argento di Nicola da Guardiagrele, contrastano un po’ con la moderna fisionomia dell’abitato, che ospita il suggestivo Parco delle Rimembranze e, in questa sede, la tomba di Raffaele Paolucci, glorioso combattente dell’ultima guerra. Non molto distante dal capoluogo comunale si erge il convento dell’Annunziata, che conserva affreschi seicenteschi nel bel refettorio.