Chi entra nel centro storico di Furci, borgo dell’alto entroterra vastese di quasi 1.000 abitanti, è accolto dal torrione medievale che, inquadrando l’ingresso del borgo fortificato, rappresenta una sorta di cerniera materiale e temporale tra la vecchia e la nuova parte dell’abitato. Posto su un colle a 550 m s.l.m., infatti, il centro originario di Furci è circondato da resti di antiche mura ed è ben distinto dalla parte moderna che si è estesa nel tempo senza “inglobare” il centro storico.
Il paese ebbe il periodo di massimo splendore in epoca medievale, quando il feudo fu sotto la signoria del conte Oderisio. Nel XV secolo, passò alla famiglia dei Caldora e nel XVIII secolo ai marchesi d’Avalos.
L’abitato antico è dominato dalla Chiesa di San Sabino Vescovo, che si eleva, da un alto basamento, con una facciata di stile classicheggiante. Nella parte nuova del paese, è possibile visitare il moderno santuario e la casa natale del Beato Angelo da Furci, frate agostiniano vissuto a cavallo dei secoli XIII e XIV, grande taumaturgo che richiama ogni anno migliaia di pellegrini, specie nei giorni delle feste patronali, il 17 Maggio e il 13 Settembre.
Ad agosto il paese si anima durante la “pecorara”, la sagra della pecora.
Giorno di mercato: Martedì.