Rinvenimenti archeologici attesterebbero l’esistenza già in epoca romana di un insediamento abitativo sul territorio di Fara San Martino, borgo posizionato accanto alla Majella a 440 m s.l.m.
L’origine del paese, che oggi conta poco più di 1.500 abitanti, sulla base del toponimo indicante il luogo di residenza di un nucleo longobardo, viene fatta risalire all’alto Medioevo. Nei secoli IX-X il suo territorio fu colonizzato dai Benedettini.
Nello spettacolare scenario della selvaggia eserpeggiante Valle di Santo Spirito bagnata dal fiume Verde, il borgo si venne formando attorno all’antico monastero benedettino di San Martino in Valle, fondato nel 1044, di cui si possono riconoscere esigui resti riferibili ad una fase duecentesca in fondo al suggestivo vallone.
La prima menzione dell’attuale abitato è del XII secolo; fino alla soppressione dell’abbazia (nel ‘400 ), il paese fu sotto la giurisdizione degli abati di San Martino, ai quali poi subentrò il Capitolo Vaticano.
Nel ‘500 divenne feudo dei Valignani, che nel 1584 lo vendettero a Melchiorre Reviglione.
Nonostante le vaste distruzioni subite nel corso dell’ultimo conflitto, il nucleo più antico detto Terravecchia conserva ancora l’impronta dell’antico borgo fortificato, con resti di mura e torri.
Oggi è conosciuta in tutto il mondo per essere la sede produttiva della pasta De Cecco, tanto da essere chiamata la “capitale della pasta e dell’acqua”.
Giorno di mercato: Giovedì.