Palazzo D’Avalos domina la marina di Vasto dalla collina su cui si arrampica il paese.
L’antica residenza della prestigiosa famiglia D’Avalos è uno dei più significativi esempi di architettura rinascimentale abruzzese. Il Palazzo è costruito sui resti di un edificio del XIV secolo, di cui conserva diversi dettagli decorativi: ne è testimonianza una splendida bifora venuta alla luce nel muro perimetrale che dà sull’attiguo giardino.
Dopo il periodo angioino, il palazzo, nel 1427, viene ingrandito e abbellito da Giacomo Caldora, lallora signore della città, per passare poi ai d’Avalos, nobile famiglia di origine spagnola che guidò ininterrotamente la città dal 1496 al 1798. Consolidato il loro dominio, i d’Avalos vollero trasformare la residenza, trasferendovi il fasto della corte iberica.
Il palazzo fu anche dimora di Vittoria Colonna, una delle donne più illustri e colte del Rinascimento, moglie di Francesco Ferrante d’Avalos, nonché confidente ed amica di Michelangelo Buonarroti e a lui legata da una profonda affinità intellettuale.
Fino al 1806 è stato la residenza dei marchesi di Vasto.
Compreso nell’area del Palazzo, dopo aver attraversato il cortile all’entrata, si apre il Giardino Napoletano affacciato sul mare che è stato riportato all’originario impianto architettonico tardo settecentesco. Così, oggi come ieri, tra siepi di bosso e cespugli di rose, regnano gli alberi d’arancio, la lavanda, il rosmarino, la salvia, la vite americana, il gelsomino, il geranio, la buganville e le rose rampicanti. Il verde si configura come una croce attraversata da vialetti ortogonali coperti da un pergolato, modello comune a molti giardini e chiostri napoletani d’età barocca. Dopo aver percorso il vialetto che costeggia il muro del palazzo, dove campeggiano lapidi e altri reperti archeologici, si raggiunge il terrazzo panoramico. Con la morte di Cesare Michelangelo d’Avalos, avvenuta nel 1729, i discendenti preferirono dimorare stabilmente a Napoli presso la corte e la decadenza del complesso divenne inevitabile,
Nel 1974 il comune di Vasto ha acquistato il palazzo dalla famiglia d’Avalos ed in seguito l’ha fatto restaurare fondandovi vari musei: oggi infatti il palazzo ospita al suo interno i Musei Civici, in cui è custodita un’interessante raccolta numismatica e la Pinacoteca.