La chiesa intitolata a Maria Santissima del Carmine sorge a Vasto ed è attestata nel 1362: fu costruita ex-novo nel corso del XVII secolo, a sostituzione della più antica dedicata a San Nicola degli Schiavoni (era officiata dalla Confraternita omonima, sorta fra la numerosa colonia croata qui residente. Nel 1522 le famiglie slave erano 50, in seguito si ridussero di numero, fino ad essere completamente assorbite) e rappresenta uno degli esempi più significativi di Barocco abruzzese.
La facciata ha carattere monumentale, con un grandioso portale in stile tardo rinascimentale, su cui si apre una finestra con balaustra. Lo sviluppo delle lesene laterali insieme alla scalinata a due rampe contribuiscono a valorizzare il suo sviluppo prospettico. La progettazione, a cui collaborò Luigi Vanvitelli, è dell’architetto napoletano Mario Gioffredo. Di chiara derivazione vanvitelliana, l’interno è in pianta a croce greca, con una leggera asimmetria fra i bracci, mentre il singolare campanile barocco è di sezione trapezoidale. Il grande dipinto dell’altare maggiore è di Crescenzo La Gamba: ricco di delicati colori, mostra la “Presentazione di Maria Bambina all’Eterno Padre”. Sull’altare di destra della crociera, si ammira “S. Benedetto nella grotta” del vastese Nicola Tiberi, su quello di sinistra “La Madonna del Carmine con S. Nicola e S. Andrea” del vastese Giulio de Litiis. Sulle due cappelle minori “L’Estasi di S. Teresa d’Avila” e “Crocifisso con Santi” sono del napoletano Fedele Fischetti.